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Cavolfiore e dieta chetogenica

Questo alimento contiene meno di 3 grammi di carboidrati netti per 100 g di parte edibile, quindi e' assolutamente compatibile con la dieta chetogenica. Puoi aggiungerlo al tuo menù. Apporta una discreta quantita' di fibre, fondamentali per regolare le funzioni intestinali. Per quanto riguarda l'apporto di vitamine, Cavolfiore e' tra gli alimenti più ricchi di VITAMINA C.
97%
Alimento chetogenico
Ha pochi carboidrati netti E' un'ottima fonte di fibra Non contiene colesterolo Fonte di Vitamina C
cavolfiore


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Appartenente alla famiglia del cavolo, il cavolfiore è caratterizzato da un’infiorescenza che può assumere diverse colorazioni in base alla varietà. Essa costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. In base alla zona di coltivazione, la maturazione avviene seguendo cicli differenti.

Origini e storia del cavolfiore

Un nome che richiama la sua conformazione e le sue origini. Dal latino caulis, cavolo, e floris, fiore. Originario del Medio Oriente, arrivò in Italia e in tutta Europa all’epoca dei Romani quando divenne parte integrante dell’alimentazione dell’epoca. Dopo vari alti e bassi, fu Luigi XIV a riportarlo in auge, diffondendolo presso tutta la corte di Francia. Non solo in cucina, ma fin dall’antichità il cavolfiore era impiegato anche a scopo medicinale. Pare che Plinio il Vecchio guarì da una malattia grazie all’uso di questo ortaggio. Oggi è diffuso in tutto il mondo e sul territorio nazionale trova il microclima ideale in Lombardia, Piemonte, Campania e Toscana.

Proprietà e usi dell’ortaggio

Il cavolfiore è indicato nelle diete ipocaloriche grazie al suo basso contenuto di calorie. Quest’ortaggio contiene elevate dose di minerali, fibre, calcio, ferro e vitamina C. Utilizzato a scopi alimentari, è impiegato anche a fini medicinali, grazie alle sue proprietà antibatteriche, anticancro, antinfiammatorie e antiossidanti. Ottimo alleato di quei soggetti che soffrono di ipertensione, il suo contenuto di aminoacidi aiuta a regolare la pressione sanguigna. La vitamina K contenuta al suo interno aiuta a ripristinare e mantenere la concentrazione. Molto importanti le sue funzioni depurative e di rigenerazione dei tessuti. Per mantenere tutte le sue qualità, il cavolfiore non deve essere cotto per più di 20 minuti. Trascorso questo tempo inizierà a perdere i valori nutrizionali che lo caratterizzano e diventerà più difficile da digerire. In cucina viene spesso servito dopo averlo gratinato in forno, ma anche crudo in insalata o trasformato in polpette o burger.

Cavolfiore, valori nutrizionali per 100 g di parte edibile

Calorie (Kcal) 26
Carboidrati (gr) 3.0
Carboidrati netti (gr) 2.3
- di cui Zuccheri (gr) 2.0
Grassi (gr) 0.3
- Grassi saturi (gr) 0.1
- Grassi monoinsaturi (gr) 0.0
- Grassi polinsaturi (gr) 0.2
- Colesterolo (mg) 0
Proteine (gr) 2.4
Fibre (gr) 2.4
Sale (gr) 0.0
fonti: USDA, USAV Segnala un errore

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